Passeggiare è un’arte povera, un far niente pieno di cose, il piacere di scrivere una pagina bianca, una risacca dolce della nostra vita minima. Passeggiare vuol dire partire per arrivare, ma senza impegno, perché ci si può fermare prima, cambiare percorso, inseguire un’altra idea, prendere una strada secondaria, fare una digressione. Passeggiare è abbandonare la linea retta, improvvisare il percorso, decidere di volta in volta la rotta, girare a vuoto nella penombra, non avere paura di ascoltarsi.

Franco Cassano, Modernizzare stanca

Gruppo: Alessandra Buccoliero, Francesca Caramia, Cinzia Cupertino, Antonella Girolamo, Giuseppina Iovine.

Area disciplinare: umanistica e antropologica

Target: Scuola Primaria (classi quinte)

Dove sONO e che facciO...

Sono Rusina la pecora castellana che passeggia lungo le vie erbose dei tratturi che vanno dall'Abruzzo alla Puglia durante la transumanza.

La transumanza è importante perché rappresenta un legame profondo tra gli esseri umani e la natura. 

Ha permesso agli allevatori di gestire meglio le risorse naturali, proteggendo i pascoli dalle sovra-pastorizzazioni. Ha anche contribuito a formare la cultura e le tradizioni locali, inclusi cibi, folklore e mestieri.

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Rusina racconta

autostrade del passato

Le scoperte di Rusina

Santuario della Madonna in Saletta 

Castel del Giudice 

Il Santuario della Madonna in Saletta  si trova in mezzo ad un bosco di pini ed abeti nel comune di Castel del Giudice, in provincia di Isernia. 

Il Santuario è in stile romanico rurale.

Da secoli si narra che il paese di Castel del Giudice si trova nel luogo, ora ricoperto dal laghetto denominato  SALETTA, a due­cento metri distante dal fiume Sangro.

La leggenda 

Si era in piena estate, la popolazione era affaccendata al massimo per la raccolta e treb­biatura del grano.

Nel villaggio, si presentò una donna pellegrina, con un bimbo in braccio, affaticata e stanca. Era sfinita, chiese ospitalità, un po' di elemosina. Ma in malo modo fu scacciata e allontanata.

Troppe occupazioni vi erano e non si aveva tempo di pen­sare ad una estranea accattona. La pellegrina, addolorata, si allontanò. Il paese fu sommerso dalle acque: nes­suno si salvò.

Chi nel cuore della notte si reca al laghetto, vede quasi una fantasmagorìa di persone che si muovono; e, al riflesso della luna, al momento culminante del plenilunio, chi si affaccia tra i giun­chi e i salici, vede ancora rispecchiarsi le case, le strade, i muri ecc.


La pellegrina, che era la Madonna col Bambino, salì la stradetta che porta su la sovrastante collina. Vicino ad un gran mas­so di pietra. Si fermò e si pose a sedere, col Bimbo sulle ginocchia, per riposarsi. La pietra, più docile del cuore degli uomini, s'incurvò dolcemente a forma di sedile, perché meno dura fosse per quella stanca Madre. Ma il serpente volle insidiare ancora e strisciò sulla pietra, calcando tanto sul masso per nascondersi, che il masso cedé.

Ancor oggi si vedono le spire del serpe incavate che da ter­ra vanno fino al punto dove era il calcagno della Vergine Santa.

Poi Maria riprese il cammino e sostò sulla collina, dove ha voluto il suo SANTUARIO, a riparazione e per proteggere da nuo­vi tremendi castighi quanti a LEI ricorrono.

i rintocchi di Agnone

Agnone  

I rintocchi di Agnone.MOV

Agnone è conosciuta nel mondo come sede dell’antichissima fonderia Marinelli, che da otto secoli tramanda ininterrottamente, di padre in figlio, quest’arte preziosa. 

Oggi è possibile rivivere la storia di questa azienda visitando il Museo Storico della Campana situato proprio accanto alla fonderia. All’interno è conservato un raro esemplare di campana gotica che la tradizione vuole sia stata fusa 1000 anni fa ad Agnone. È probabile che campane in bronzo di notevoli dimensioni si fondessero ad Agnone anche prima del 1200. 

Certo è che Nicodemo Marinelli, “Campanarus”, nel 1339 fuse una campana di circa 2 quintali per una chiesa del frusinate. Campane agnonesi di raffinatissima fattura, che vanno dal XIV secolo in poi, sono visibili su molti campanili dai quali tutt’oggi espandono il loro suono. 


Le fasi di lavorazione che portano alla nascita della campana richiedono un lavoro attento e paziente, ma principalmente esperienza e passione che vengono raccontate dalla voce di Antonio Delli Quadri, 87 anni di età e 70 anni di collaborazione con l’azienda e dal sorriso genuino del giovane sedicenne Amedeo Marinelli (ventisettesima generazione).

Santuario Italico dei Sanniti Pentri 

Pietrabbondante 


Le vie erbose dei tratturi già con i Sanniti, popolazione italica del Molise,  sono di rilevante importanza, tanto che furono molti i centri e le fortificazioni a sorgere lungo il loro percorso.

A Pietrabbondante troviamo il Santuario Italico dei Sanniti Pentri. Qui sono visitabili due Tempi e un Teatro.

 

Si tratta della testimonianza architettonica più importante della religiosità sannitica. 

Il Tempio, detto grande, è su un alto podio, preceduto da un colonnato, con triplice cella. È costruito all’interno di un recinto rettangolare, fiancheggiato da porticati e preceduto dalla terrazza con gli altari.

 

Nei templi presenti all'interno del complesso si praticava il culto di diverse divinità astratte, tra cui la Vittoria, l’Abbondanza e l’Onore.

Particolare la costruzione delle mura. Si tratta di conci variamente sagomati e assemblati a secco, a più strati.

Il Teatro si compone della cavea e dell’edificio scenico.

Le prime tre file presentano sedili in pietra. Ogni sedile infatti è un blocco unico e ha un dorsale delicatamente sagomato e rigettato all'indietro, di una comodità assoluta.

Particolari i braccioli a forma di zampa di grifo alle estremità delle prime fila di sedili e possenti invece gli Atlanti inginocchiati nell’atto di sorreggere il globo, scolpiti nella pietra dei muri di sostegno del terrapieno, ai lati dell’orchestra.

Il pubblico entrava dai passaggi laterali con i due archi posti ai lati delle gradinate. Sopra gli archi e sorrette da questi e da due colonne, erano sistemate le tribune  ove prendevano posto i suonatori e i funzionari che dirigevano le cerimonie connesse alle rappresentazioni.

 

Nel teatro di Pietrabbondante le rappresentazioni sceniche (ludi) si inserivano all’interno di celebrazioni e ricorrenze sacre. L’edificio svolgeva tuttavia anche un’importante funzione politica. Qui si riunivano magistrati, si ricevevano ambasciatori e dignitari e si discutevano questioni riguardanti lo stato sannita. I senatori prendevano posto nelle prime tre file di sedili, che potevano ospitare 180 persone. 


Un luogo mistico e molto suggestivo che porta alla luce la cultura del popolo sannita e quanto i Romani assorbirono da questo popolo che mantenne comunque una certa autonomia organizzativa anche con l’impero romano nella speranza di ottenere il diritto di voto.


La Riserva naturale 

“COLLEMELUCCIO-MONTEDIMEZZO”

Montedimezzo

La Riserva naturale “COLLEMELUCCIO-MONTEDIMEZZO”. 

La Riserva della biosfera, programma MAB dell’UNESCO, gestita dal Nucleo Carabinieri per la tutela della Biodiversità in collaborazione con l’Università di Isernia è un'area protetta situata in provincia di Isernia. La riserva occupa una superficie di 347 ettari e offre una visione a 360 gradi sulla flora e la fauna presente nel territorio. Nelle aree esterne si può fare amicizia con daini, cervi e volatili mentre nel Museo è possibile ammirare i risultati delle nuove tecniche di tassidermia, le azioni di salvataggio del Nucleo dei Carabinieri e le tracce dell’attività di transumanza che ha sempre caratterizzato il territorio.

Video da parte di Francesca

Il mio amico Antonio il "carabiniere forestale" racconta i tratturi con il plastico.

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